Legno per pontili galleggianti: quale scegliere e soluzioni alternative

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Qual è il miglior legno per pontili galleggianti? Scopriamo i legni migliori a questo scopo e le alternative di materiale da valutare.

Usare il legno per pontili galleggianti è una tra le scelte più comuni e tradizionali in questo ambito. Infatti, grazie alla sua bellezza naturale, resistenza e ampia disponibilità, questo materiale ha una lunga storia di utilizzo in questa applicazione. Esso incarna un’essenza autentica e rustica che si fonde armoniosamente con l’ambiente marino o lacustre, creando una piacevole estetica naturale.

La scelta del legno per la costruzione di pontili galleggianti si basa su diversi fattori vantaggiosi. Innanzitutto, il legno offre una resistenza intrinseca che lo rende in grado di sopportare le sfide ambientali. La sua struttura fibrosa e le proprietà naturali del materiale gli conferiscono una buona capacità di resistenza all’acqua, agli agenti atmosferici e alla degradazione da parte di organismi marini.

Inoltre, il legno è un materiale ampiamente disponibile e facilmente reperibile. La sua abbondanza e la sua lavorabilità lo rendono una scelta accessibile per molti progetti di costruzione di pontili galleggianti. La sua disponibilità in diverse specie e varietà consente inoltre di adattarsi alle preferenze personali e alle specifiche esigenze del progetto, garantendo la possibilità di creare un pontile unico.

Tuttavia, nonostante le molteplici qualità positive, il legno presenta anche alcune considerazioni e sfide che vale la pena valutare attentamente.

In questo articolo, noi di Candock, specializzati nella produzione e distribuzione di pontili galleggianti e accessori, esploreremo le varie tipologie di legno adatte a queste strutture, analizzando caratteristiche, vantaggi e svantaggi del materiale. Inoltre, scopriremo come i pontili galleggianti Candock offrano un’alternativa innovativa e conveniente al legno tradizionale.

Tipologie e caratteristiche del legno per pontili galleggianti

Il legno duro, come il teak, l’iroko e il merbau, è ampiamente utilizzato per i pontili galleggianti. Queste specie di legno offrono una media resistenza all’acqua e agli agenti atmosferici e garantiscono una durata nel tempo lunga, ma limitata. Sebbene siano molto apprezzati per la loro bellezza naturale e il colore caldo, la necessaria manutenzione ne limita l’utilizzo.

Per questo motivo, può essere utile valutare l’installazione di pontili galleggianti dai materiali innovativi, come quelli proposti da Candock.

Se invece cerchi un tipo di legno economico e ampiamente disponibile, potresti valutare il legno trattato, come il pino trattato in autoclave. Sottoposto a un processo di trattamento chimico per aumentarne la resistenza alla decomposizione, lo svantaggio di questo materiale è legato alla corretta manutenzione che richiede.

In alternativa, potresti optare per il legno composito, una soluzione moderna che combina fibre di legno e polimeri per creare un materiale resistente e durevole. Offre la bellezza del legno naturale senza richiedere la stessa quantità di manutenzione. Inoltre resiste meglio all’acqua e agli agenti atmosferici, anche se può essere più costoso rispetto al legno tradizionale.

Ora che conosci i principali tipi di legno per pontili galleggianti e le loro peculiarità, vale la pena soffermarsi su alcuni aspetti critici legati all’utilizzo di questo materiale.

Limitazioni e svantaggi del legno per pontili galleggianti

Come abbiamo detto, nonostante le sue qualità intrinseche, l’utilizzo del legno per la costruzione di pontili galleggianti presenta alcune limitazioni e svantaggi che è importante considerare attentamente.

  • Resistenza e durabilità limitate: Sebbene il legno possa essere trattato per aumentarne la resistenza, rimane comunque un materiale soggetto alla degradazione nel tempo.

L’esposizione costante all’acqua, all’umidità e agli agenti atmosferici può portare a fenomeni di putrefazione, deformazione e deterioramento generale. Questo può richiedere interventi di manutenzione e sostituzione frequenti.

  • Vulnerabilità agli organismi marini: Gli organismi marini, come i molluschi, le teredinidi (noti anche come “tarli del legno di mare”) e le alghe marine, possono attaccare il legno e accelerarne la degradazione.

La loro azione può danneggiare le strutture in legno e comprometterne la stabilità nel tempo. Questi fattori richiedono una costante attenzione alla protezione e alla manutenzione del legno per prevenire danni strutturali e garantirne la durabilità.

  • Manutenzione continua: Il legno richiede una manutenzione regolare per mantenere la sua integrità e il suo aspetto estetico. È necessario applicare vernici, sigillanti e oli protettivi per preservare il legno dagli agenti atmosferici, dall’umidità e dalla luce solare.

Tale manutenzione periodica può richiedere tempo, risorse e costi aggiuntivi nel corso degli anni.

  • Rischi ambientali: L’utilizzo del legno per i pontili galleggianti può comportare un impatto ambientale negativo.

Infatti, la richiesta di legno proveniente da fonti non sostenibili può contribuire alla deforestazione e alla perdita di habitat naturali. Inoltre, la necessità di trattamenti chimici per proteggere il legno può comportare l’emissione di sostanze potenzialmente dannose nell’ambiente marino o lacustre.

Per superare queste limitazioni e godere di numerosi vantaggi, sempre più persone stanno optando per i pontili galleggianti Candock.

Realizzati con materiali di alta qualità, come la resina vergine priva di riempimento, i nostri pontili garantiscono una resistenza superiore all’acqua, agli agenti atmosferici e agli organismi marini. Si tratta, infatti, di strutture che non richiedono la stessa manutenzione continua del legno e offrono una maggiore durabilità nel tempo.

Inoltre, i pontili Candock sono ecologici e riciclabili al 100% e contribuiscono quindi a ridurre l’impatto sull’ecosistema marino.

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