Ancoraggio pontili galleggianti: ecco la soluzione migliore

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L’ancoraggio dei pontili galleggianti è un elemento fondamentale per garantire la stabilità e la sicurezza di queste strutture.

Infatti, quando si parla di ancoraggio dei pontili galleggianti ci si riferisce al sistema attraverso il quale il pontile viene collegato al fondale o ad altre strutture stabili, al fine di mantenerlo in posizione e resistere alle forze del vento, delle onde e delle correnti.

Noi di Candock, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di pontili galleggianti e accessori, abbiamo realizzato questo articolo per analizzare i diversi tipi di ancoraggio disponibili. Per ciascuna tipologia vedremo anche le caratteristiche e gli eventuali svantaggi, per aiutarti a comprendere quale opzione potrebbe essere la più adatta alle tue esigenze.

Tipi di ancoraggio dei pontili galleggianti e caratteristiche

L’ancoraggio dei pontili galleggianti garantisce la stabilità della struttura e previene il suo spostamento indesiderato. A tal fine, ci sono diverse alternative di fissaggio e di seguito vediamo le più utilizzate:

Ancoraggio a tirante

L’ancoraggio a tirante prevede l’uso di cavi o tiranti collegati al pontile da un’estremità e al fondo marino dall’altra. Questo tipo di ancoraggio è particolarmente adatto a fondali rocciosi o duri, in quanto offre una maggiore resistenza.

Anche se l’ancoraggio a tirante può essere regolabile in modo da adattarsi alle diverse profondità dell’acqua, richiede un’installazione più complessa rispetto all’ancoraggio a catena e potrebbe richiedere l’uso di attrezzature specializzate.

Ancoraggio a palo o pilone

L’ancoraggio a palo o pilone prevede l’uso di piloni o pali verticali fissati al fondo marino, ai quali il pontile viene collegato mediante staffe o sistemi di aggancio.

Questo tipo di ancoraggio offre una grande stabilità e resistenza ed è particolarmente adatto a fondali duri o rocciosi. Tuttavia, richiede lavori di installazione più complessi e potrebbe risultare più costoso rispetto ad altri tipi di ancoraggio.

Ancoraggio con plinti di cemento

Mediante la creazione e l’installazione di plinti di cemento o strutture simili – come dei blocchi o dei basamenti – i pontili galleggianti vengono fissati al fondale marino.

Sebbene forniscano una notevole stabilità e resistenza, questa opzione richiede lavori di installazione più complessi rispetto ad altri tipi di ancoraggio. Infatti, è necessario scavare delle buche nel fondale marino e posizionare i plinti di cemento in modo corretto. Pertanto è un tipo di ancoraggio che può richiedere attrezzature specializzate, manodopera qualificata e un notevole investimento finanziario.

Quali sono gli svantaggi di questi tipi di ancoraggio per pontili galleggianti?

Indipendentemente dalla complessità di realizzazione di queste strutture, i tipi di ancoraggio sopra visti presentano numerosi svantaggi.

Il primo riguarda il fatto che sono strutture permanenti e irreversibili, soprattutto i piloni e i plinti di cemento. Infatti questi, una volta installati, rendono il pontile galleggiante una struttura fissa che non può essere facilmente smontata o spostata.

Questa caratteristica potrebbe limitare la flessibilità e la capacità di adattamento del pontile nel tempo, specialmente se ci sono cambiamenti nelle esigenze o nelle condizioni ambientali.

Per non parlare poi dell’impatto visivo e ambientale di queste strutture. Infatti, oltre a risultare evidenti e non armoniosi con l’ambiente circostante, questi tipi di ancoraggio possono influire sugli habitat marini e sugli ecosistemi sottomarini, causando danni all’ambiente circostante.

Il miglior modo per l’ancoraggio dei pontili galleggianti

Il modo migliore per avere una struttura stabile e resistente, senza incorrere negli importanti svantaggi appena visti, è quello di ricorrere ai pontili galleggianti modulari come quelli offerti da Candock.

I nostri pontili galleggianti modulari sono strutture resistenti e flessibili che possono rispondere a qualsiasi esigenza di forma e dimensione. Possono inoltre essere montati e smontati con facilità e sono realizzati con materiali ecologici che non hanno alcun impatto ambientale.

Date le loro caratteristiche, i pontili galleggianti modulari possono sfruttare altri tipi di ancoraggio che hanno il vantaggio di essere meno complessi, meno costosi e più rispettosi dell’ambiente marino e costiero.

Un modo tradizionalmente impiegato per ancorare un pontile galleggiante modulare è ad esempio attraverso il cosiddetto ancoraggio a catena. Si tratta di una catena collegata da un lato al pontile e dall’altro a un peso o ad un’ancora sul fondo marino.

È un tipo di ancoraggio adatto a fondali morbidi o fangosi e fornisce la flessibilità necessaria per far adattare la struttura alle variazioni delle maree e delle correnti.

In alternativa, si può utilizzare un ancoraggio a boe, temporaneo e facilmente regolabile oppure il classico ancoraggio a terra o a muro. Ideale nei casi di pontili modulari mobili installati vicino alla costa, quest’ultimo prevede l’utilizzo di pali o ancoraggi fissati al suolo oppure degli agganci a delle pareti verticali.

Queste soluzioni offrono una maggiore flessibilità nel posizionamento del pontile che può essere facilmente smontato quando necessario. Inoltre non necessitano di lavori complessi e non hanno un impatto negativo sull’ambiente, come avviene invece per l’ancoraggio di pontili galleggianti fissi.

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